destionegiorno
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sono nato vicino a Cagliari 61 anni fa. Sono ingegnere e da qualche mese scrivo poesie. Nessuna contraddizione , almeno spero! Oggi diceva qualcuno, vi sono in Italia più scrittori che lettori; si scrive di tutto, di politica, arte,storia senza averne spesso le competenze e la capacità. Ma poi mi ... (continua)
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Pier Giorgio Cadeddu
Le sue 76 poesie in Amore
| Leggero si apre il cuore
Sopra il battito insistito
della sera di giugno,
impalpabile un refolo in sussurro
gioca fra le tue labbra
quali rose sfiorite;
nelle mie lucide improvvisazioni
di cantore prenuragico,
ti amo di un verde mai
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| Se dentro quel tuo sguardo
non sono più capace di parole,
se la mia lingua trema e curva la tua mano,
è forse pioggia nera e sabbia di collina
povero tempo nuovo e sole di lontano;
faccio con presunzione rotta sui miei pensieri,
quelli
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| I petali delle tue labbra
si schiudono impalpabili corolle
umide ninfee
segni del sole che nasce,
ombra che sfuma e curva sui tuoi seni;
i petali delle tue labbra
attraversano lo stelo delle mie intenzioni
colmano il tesoro di parole non
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| Oggi le tue parole sono isole lontane
Disperse nei mari di una indifferenza
Racchiusa al limitare dei pensieri stagnanti;
fra le tue braccia mi lacrimano pensieri monchi
Ed il tuo viso non promette soluzioni al navigare;
è un dolore che
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| Ho trovato un tuo sorriso usato
in chissà quale tempo di pioggia;
l’ho trovato dentro un piccolo cassetto
nascosto dietro la mia indifferenza,
un sorriso che andava dal viso alle mani,
un sorriso splendente di notte di luna
all’orizzonte
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| Risale a spirale da un molo antico di marina
l’umore delle reti ancora calde
simulacro ed intreccio
delle nostre mani,
strette nella proiezione dei sogni;
pallida e vaporosa nella luna di agosto forse ti chiedi
Dove porti il mio amore sabbia e
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| Ma tu non credere alle mie lusinghe:
Io baratto parole con il vento di maestrale,
Strappo illusioni alla sera che scende,
infilo collane di farfalle e di cerchi nell’acqua,
rincorro arcobaleni nelle piogge d’autunno;
no, tu non credere alle mie
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| Quale presagio di vita aspetta
quel tuo cuore che danza d’abbandono
Al volo degli ultimi uccelli della notte?
Un batter d’ali, amore mio, non è respiro d’alba
È solo fruscio e ritmo della notte che cala
le sue ultime carte,
nella bisca
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| Quale notte spolvera di sogni le tue ore
dove l'alba è solo rintocco ritardato
di un inatteso pendolo di luce,
ritmo e cadenza per ritorni di neve;
quale notte
trafiggerà i tuoi occhi
se l'unico motivo è ninna
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| Sopra il mio viso in ombra
quella tua mano, timida di pioggia
vagava clandestina e senza patria
sopra la confusione delle rughe,
tenero ragno a rinforzare tela
nel ricercare strade senza uscita;
l'acqua sui vetri rigava le sue prove
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| Non lasciarmi la mano ti prego,
è trasparente il mare stasera
si vedono i sogni e le illusioni
l'ombra delle falesie
il tuo cuore di nero;
guarda qui in controluce
le cernie ballano il tamburello
Non lasciarmi la mano ti prego,
è
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| Tra gli oleandri e il sole del mattino
il riflesso di verde dei tuoi occhi
Ha fermato lo scorrere dell’acqua,
specchio disperso nelle pozze chiare
per navigli di poche nuvole basse;
soffiava un vento basso
fine estate
sui nostri corpi assenti alla
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| Sale indolente come caffè senz'acqua
il monco sillabare delle scuse,
sussurri di sarcasmi e antiche colpe
abbracci amari e braccia non più tese;
allora è in imbarazzo nuovo
che si perde lo sguardo
dietro punti infiniti di
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| Io ed i tuoi occhi
non ci incontriamo ormai da troppi sguardi
dispersi per cercare
sopra volti di donna;
io ed i tuoi occhi
non ci diciamo niente da infinito tempo
non abbiamo desideri da comprare
spine da togliere
rose da tagliare;
io e le tue
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| Ho molto amato le tue gambe di passo
quell’incedere malinteso per schivare sguardi
donna di nuove terre e di promesse
mai
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