destionegiorno
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sono nato vicino a Cagliari 61 anni fa. Sono ingegnere e da qualche mese scrivo poesie. Nessuna contraddizione , almeno spero! Oggi diceva qualcuno, vi sono in Italia più scrittori che lettori; si scrive di tutto, di politica, arte,storia senza averne spesso le competenze e la capacità. Ma poi mi ... (continua)
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Pier Giorgio Cadeddu
Le sue 54 poesie in Riflessioni
| Tace la sera pallida di luna
il tuo respiro caldo,
ultimo baluardo prima della notte;
appoggiato sui vetri della curiosità di uomo
osservi strade stravolte di passanti.
Il cuore strama i ricordi del tempo
calzoni corti e gambe nude,
polvere
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| Verso la sera dei sogni
cambiano i vestiti delle parole
manichini abbandonati
negli angoli del cuore:
polverosi ricordi
nascondono strade e canzoni
allegrie rimaste senza direzione;
dopo le feste giovani del cuore
sarò pietra nel freddo
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| Fumano spirali di nebbia padana
nel respiro di strade appoggiate
ai muri di case sghembe e fuorvianti;
cartelloni di pubblicità liofilizzate
gonfiati a ripetere banalità mortali
per anime morte da sempre.
Avvolte da passi
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| Cristalli di ore fragili
in scampoli di vigna estiva
dove risuonano ancora di preghiere
le litanie di canti sommessi,
inni sussurrati alle ultime movenze
delle ombre avanti il fuoco;
la vita in controluce
inganna gli occhi spenti
e la
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| Attraversati da una notte ineffabile
i colori del giorno sono acqua che scivola
sopra pochi diradati pensieri;
il piccolo giardino tace anch’esso
di un silenzio assente al cuore,
nero di solitudine e di attesa;
il fiato caldo racconta
di bambini e
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| Dietro l’urlo delle montagne
flettono stormi d’uccelli curvi di ali,
pennellate di grigio per deserti di mare,
invocazione di spirali per unire terra ed aria;
sopra le chiazze aliene di un verde incoerente di stoppie,
dilagano fugaci brividi da
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| Elementi finiti
sono le tue carezze fragili
perse nell’ignominia del futile.
Elementi finiti
stracci appesi alla finestra
di un mondo chiuso alla bellezza.
Elementi finiti
urla il suo tempo e la sua rabbia
il figlio della morte e del
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| Come sfuma l’orlo strinato della vecchia foto,
imbronciato residuo in bianco e nero
dell’ultimo cassetto in fondo a destra,
riappare in nitore pallido e dolente
il mio gioco di ieri;
gambe bambine ad inseguire sogni e sudore
su pietraie e
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| Asciuga il cuore il vento delle notti di settembre;
Libero dal peccato laico della umanità,
ascolto i miei piedi turbinati di sabbia
ripercorrere passi di millenni
e voci di profeti inascoltate dal profondo del mare;
quest’aria calda che mi
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| Nel giardino delle nostre illusioni
Invento iperboli per il tuo passaggio:
immobile ti ascolto camminare impalpabile
in una fugace sera di tramonto;
salgono vapori d’acqua a sfumare
visioni di colori accecanti e crudi,
quali paggi incorporei per la
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| Oggi è giorno da abusi verbali senza sanatoria
di quelli con pensieri da attracco;
mentre le emozioni vanno alla deriva,
sdraiato sulla prua delle passioni
cerco conforto in viaggi immaginari
scrutando l’orizzonte della mia coscienza di
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| Guarda Abdul, eccolo il mare:
queste creste di bianco sono i miei sogni liberi
che corrono felici oltre le nostre vite
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| Uccelli lunghi a tratteggiare il confine del mondo
paiono voli scuri di apostrofi notturni
gettati dal poeta ingenuo
per trattenere la città fra le sue mani;
le torri pisane tagliano la sera
che sanguina le sue ferite aperte
e si benda di
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| Dal nero del fondo del camino,
ara sacrificale al dio del mare,
sibila e sprizza filo e lingue
languide di fuoco
a bagnare di caldo musica e parole;
sguardi umidi di meriggio corrono
dietro frasi spezzate e soffici di vino ed emozioni,
vite a
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| Guardo attraverso le trasparenze dei tuoi occhi
pensieri migratori verso terre
dove il dolore sa di rosmarino e salvia
ed i profumi esplodono nei campi
tra i balzi e le ferite
di un giorno immaginario;
se potessi fermarmi controvento
sarei roccia
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