destionegiorno
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sono nato vicino a Cagliari 61 anni fa. Sono ingegnere e da qualche mese scrivo poesie. Nessuna contraddizione , almeno spero! Oggi diceva qualcuno, vi sono in Italia più scrittori che lettori; si scrive di tutto, di politica, arte,storia senza averne spesso le competenze e la capacità. Ma poi mi ... (continua)
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Pier Giorgio Cadeddu
Le sue 258 poesie
| Elementi finiti
sono le tue carezze fragili
perse nell’ignominia del futile.
Elementi finiti
stracci appesi alla finestra
di un mondo chiuso alla bellezza.
Elementi finiti
urla il suo tempo e la sua rabbia
il figlio della morte e del
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| Danzano come libellule di fuoco sullo scuro del giorno
i tuoi occhi gitani;
danzano di quella leggerezza triste ed intima
che ancora ti conosco,
antologici sguardi brucianti di colori fugaci;
sono guizzi di sfinge e di matrona,
nobili lampi di
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| Come sfuma l’orlo strinato della vecchia foto,
imbronciato residuo in bianco e nero
dell’ultimo cassetto in fondo a destra,
riappare in nitore pallido e dolente
il mio gioco di ieri;
gambe bambine ad inseguire sogni e sudore
su pietraie e
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| Pellegrino in una qualche anonima poesia
infrango ogni promessa di abbandono
stretto fra le tue braccia nude;
si annuncia calma e nuovo vento per stasera:
niente si muove fra di noi,
non si prevede ipotesi di nascente amarezza;
stringo un piccolo
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| Lanci sopra plausibili sembianze di uomo
Il tuo amore di marmo
lucido e brillante,
senza spigoli,
rotondo per lisciare i percorsi del cuore;
mi modelli scolpito
compagno di viaggio e di follie
ma non ha senso comune il tutto,
niente da omologare
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| E’ tornata la pioggia
Scivola sulla citta che dorme antica
Di acque e oniriche periferie,
dove anche i saperi sono frutti maturi
dell’esperienza da navigatore.
Pulsa sulla tua pelle, pioggia
Aghi di pensieri nuovi
Infilati sul dolore dei giorni di
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| Viaggiano ancora le cose della vita
sui percorsi rapidi e improvvisi
che si accendono in cenere di lontananza e vento;
viaggiano ancora
lenti ritorni ed instancati segni
quali graffi d’autore,
caldi singhiozzi ad aspettare un tempo
posato e di
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| A fare vela al vento delle prime acque
è l'intrico leggero dei tuoi lunghi capelli
sipario strappato sopra un viso che non smette di stupire
l'orizzonte dei monti pallidi e imperituri
pendulo filo sottile a smarginare un cielo
lieve ed
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| Asciuga il cuore il vento delle notti di settembre;
Libero dal peccato laico della umanità,
ascolto i miei piedi turbinati di sabbia
ripercorrere passi di millenni
e voci di profeti inascoltate dal profondo del mare;
quest’aria calda che mi
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| E' un velo d'acqua che scivola serico e paziente
sopra una roccia scabra e nera di millenni,
angoscia inaspettata che ti stringe il petto;
nascosto il sogno rivela anelito di foglie,
sole che filtra straniero alla vita;
è come lontananza
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| L’ironia selvaggia dei tuoi occhi nuovi
Nella luna di un agosto senza accenti d’estate,
incornicia i sogni zoppicanti di un tempo bambino
giocato oltre il muro di cinta
delle nostre avventure di case sparse
nella coscienza assolata di un paese in
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| Nella notte delle farfalle di luce
osservo il confine del cielo,
primigenio inganno agli occhi spenti
del viaggiatore della notte;
i sensi corrono pianure di sgomento
nell'incredulità del richiamo di uccelli notturni:
tra le braccia bagnate
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| Nel giardino delle nostre illusioni
Invento iperboli per il tuo passaggio:
immobile ti ascolto camminare impalpabile
in una fugace sera di tramonto;
salgono vapori d’acqua a sfumare
visioni di colori accecanti e crudi,
quali paggi incorporei per la
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| Sorride leggera alla sera delle ombre
agitando fruscio di nervi e colori;
le gambe tagliano l'aria fumante
di desiderio fresco
fuoco di legna verde;
la babele dei corpi rimescola parole,
intenzioni di sogni da sognare
inseguono cupidigie di
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| Ti prenderò per mano sulla riva del sogno
quando ancora il risveglio del poeta è canto della notte;
troppe tentazioni d’erba non sono giardino
ed io ti navigo ancora sugli occhi come vela d’altura;
ti prenderò per mano sulla
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