destionegiorno
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sono nato vicino a Cagliari 61 anni fa. Sono ingegnere e da qualche mese scrivo poesie. Nessuna contraddizione , almeno spero! Oggi diceva qualcuno, vi sono in Italia più scrittori che lettori; si scrive di tutto, di politica, arte,storia senza averne spesso le competenze e la capacità. Ma poi mi ... (continua)
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Pier Giorgio Cadeddu
Le sue 47 poesie in Impressioni
| E poi non dirò più nulla che non siano sguardi,
troppe parole bruciate:
Il rancore del tramonto copre tutto di rosso
I morti e i vivi
le strade e le case
il futuro e il passato.
E poi non sentirò più nulla
Il vento freddo come un velo di noia
Le
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| Sussurrano di altre stagioni le foglie del ricino
Esplose di rosso e di maestrale secco e ardente:
chiuse le spiagge finte di sabbia e di umanità,
nella campagna di un anno qualsiasi gambe fragili e nodose
muovono polvere e sudore,
nuovo ritorno a
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| Spiato dai muri bianchi e sporchi
Affretto i passi inseguito dall’ombra e dal silenzio dei segni;
solo e solitario camminante,
espugno vaghezze intellettuali della città futura
mentre matronalmente apre le gambe al porto,
in posa oscena e
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| Un vento freddo di granito non aiuta a sentire
Suoni e orchestre di mare ed armonie di onde,
non aiuta certo a solfeggiare una partitura per fondali e cuori;
lo lascio sfilare sulla pelle senza reagire
mentre il golfo canta di gola un inno
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| Sogni anneriti di un’aria umida e solitaria
Inermi a riscaldarsi sopra i muri tiepidi,
quando sale la vita dove si conserva il sale
e scendono rivoli di colore pallido nelle piaghe di cielo:
come mi appare immensa questa terra dove nascono fiori e
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| Qui sulle pendici dei monti d’argento,
scorre la mia vita verso valle
io, serpente ed aquila, uomo e pietra,
padrone di villaggi e servo dei cani di foresta;
una vita scoscesa e senza una risposta,
perché le voglie secche dei
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| Trascinando i passi su questa salita
sento la fatica del scendere
come un’onta sulla pelle
secca di vento affascinante;
eppur volevo salire lassù
a cercare il tempo delle solitudini,
a urlare il brivido dell’orizzonte.
Ma ora,
per
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| Come ti avvolge una sera di maggio
plausibile ricerca di rose
nell'incavo dei desideri di estate
fluttuazioni di pollini e desiderio;
suoni pallidi in un giorno di maggio
lontananze di profumi
mare che si scioglie d’oriente
improvvisi che non
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| Nei giorni decorati dal rimpianto
dei giochi aspri e terrosi,
piccoli mattoni di memorie,
braccia levate ad afferrare sogni,
grida e canti all’ombra delle strade;
Quei voli sospesi a mezza vita
sulle traiettorie del perdono,
grigie nuvole
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| Non hanno sintesi temporale
le ore abbandonate a se stesse
a chiudere giornate di libeccio odoroso;
al ritorno dalla pietà delle onde
piangono moli abusati di pietre nere,
inutile teatralità che corrode il sereno
spargendo dispersione
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| Sole rosso stranito
implosione di un silenzio
frastagliato,
insensata sera
grisaglia e anonimato,
lontananza come un ago sottile a bucare nuvole;
riflesso perlaceo dentro il sogno,
anima vuota di terra rossa
fluidità di sabbia e
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| Scivola sulle mani del vento
un’ora sbagliata di pioggia
l’acqua è lenta sopra i rami del tramonto
tersa la lama della luna
taglia:
mare inquieto e fragile;
accarezzo i miei pensieri di attesa,
cuore di sabbia e brina
in un inverno che
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| Vola leggero come un desiderio
sulla montagna riarsa di fatica
il profumo del cisto;
tra le essenze e la macchia
che avvolgono il tuo sguardo
luci bagnate di mediterraneo;
sono giorni di sabbia nel cielo,
giorni usati per voli di
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| In un fruscio appannato di giornate scure
avanza strascicando qualsivoglia lentezza
sulla scia di una precoce tenuità di spazi e pensieri,
emulsione effimera di una saggezza avulsa
come stigma di un presente d’altri tempi;
tra le mani
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| Non andare:
stesa sopra i miei improvviso
il tuo respiro piange la notte
dove cambiano i sogni.
Non andare:
strisciano ombre sulla tua pelle
pensieri morbidi
come pietre che rotolano,
languidi riflessi di stelle.
Non andare:
vibra nell’aria
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